investire in romania L’Europa centro-orientale porta d’accesso all’Europa nel suo complesso. Nei piani del premier cinese Li Keqiang è questo l’obiettivo ultimo della sua visita in Romania, nel corso della quale ha partecipato ad un summit con i leader dei 16 Paesi Peco, che comprendono, oltre all’Albania, Bosnia Herzegovina, Croazia, Macedonia, Montenegro, Serbia e Slovenia (cioè i Paesi dell’ex Jugoslavia), Estonia, Lettonia e Lituania (Paesi dell’ex Unione sovietica) e Bulgaria, Repubblica Ceca, Polonia, Romania, Slovacchia e Ungheria (Paesi dell’ex Patto di Varsavia). Sul tavolo lo sviluppo di rapporti di cooperazione, sulla base dei quali intensificare gli scambi economici e commerciali in settori chiave come l’energia, da quella nucleare a quelle rinnovabili, le infrastrutture e i trasporti, la tecnologia e i prodotti agroalimentari. consulenza in romania
La proposta cinese presentata dal premier alla Romania si articola in quattro punti. Si parte, innanzitutto, dal rafforzamento della fiducia dal punto di vista politico. Una fiducia che deve poggiare su convergenze e interessi comuni per poter gettare le basi per creare una nuova prospettiva di legami bilaterali, anche in occasione del 65esimo anniversario dell’istituzione delle relazioni diplomatiche tra i due Paesi, il prossimo anno. In secondo luogo, il premier ha invitato ad esplorare il potenziale di cooperazione economica e commerciale. Una cooperazione che deve essere incrementata sia sul piano industriale che tecnologico, in modo da favorire gli investimenti bilaterali. Tutto questo contribuirà a creare le condizioni per la creazione di progetti di cooperazione su larga scala, in settori in cui la Cina può fornire un apporto avanzato. Una situazione di cui beneficeranno entrambi i Paesi: mentre la Romania potrà modernizzarsi e compiere progressi sul piano infrastrutturale, energetico e dei trasporti, la Cina potrà spianare il terreno ai propri investimenti in settori chiave. Senza trascurare, però, un quarto aspetto: quello degli scambi culturali. fotovoltaico in romania
Considerando, infatti, che gli scambi tra Cina e Peco rappresentano al momento il 10% del totale degli scambi tra Cina e Unione europea, il premier cinese è convinto che «rimanga un enorme potenziale da sfruttare estendendo la cooperazione tra le due parti». I presupposti ci sono, visto che come ha sottolineato il premier della Romania, Victor Ponta, «nei primi nove mesi del 2013, le esportazioni della Romania verso la Cina sono cresciute di circa il 30%». Da qui l’intenzione di ampliare la cooperazione e i rapporti bilaterali. terreni agricoli in romania Se da una parte la Cina punta ad esportare le proprie tecnologie e infrastrutture, dall’altra intende usufruire della produzione agroalimentare dei Peco per fronteggiare la domanda interna legata alle esigenze della crescita demografica e dell’urbanizzazione. Carni, latticini e vino saranno i principali prodotti che faranno lievitare gli scambi nel settore agroalimentare. In cambio la Cina supplirà alle carenze dei Peco sul fronte di tecnologia e infrastrutture per supportare la loro modernizzazione. «La maggior parte dei Peco hanno bisogno di rinnovare e modernizzare le proprie linee ferroviarie, strade, porti ed altri impianti dei trasporti – ha sottolineato Li Keqiang –. La Cina fa rapidi progressi nella fabbricazione di attrezzature per il trasporto, in particolare nel settore dei treni ad alta velocità». Inoltre, prosegue il premier, «i Peco hanno un urgente bisogno di modernizzare i loro impianti di produzione dell’elettricità e la Cina possiede le attrezzature per centrali idroelettriche e a carbone di livello mondiale, così come tecnologie per la produzione di energia nucleare, eolica e solare», i cui punti di forza messi in evidenza da Li Keqiang sono rappresentati da alta qualità e bassi costi. aprire una societa in romania
In particolare Cina e Romania hanno firmato due accordi di cooperazione nel settore nucleare che dovrebbero portare il gruppo cinese China General Nuclear Power Group a collaborare con la compagnia rumena Nuclearelectrica nella costruzione di nuovi reattori nell’unica centrale nucleare romena, a Cernavoda. Inoltre, hanno deciso di avviare insieme un progetto ferroviario che consenta di portare anche in Romania un tratto di ferrovia ad alta velocità costruita utilizzando la tecnologia del Dragone. Ma anche Ungheria e Serbia usufruiranno del supporto cinese per costruire una ferrovia che collegherà i due Paesi. aziende in vendita in romania
È la prima volta dopo quasi vent’anni che un premier cinese si reca in visita ufficiale in Romania. Per entrambi i Paesi rappresenta un’occasione da cui intendono trarre parecchi vantaggi. Secondo gli analisti interpellati dall’agenzia cinese Xinhua, infatti, le economie dei Paesi dell’Europa centrale e orientale e l’economia cinese possono essere complementari. «La complementarità reciproca è evidente dal momento che la Cina vanta un vantaggio in termini di capitale e tecnologia, mentre i Paesi dell’Europa centro-orientale hanno urgente bisogno di aggiornarsi nei settori dell’energia verde, delle infrastrutture e delle telecomunicazioni», ha spiegato a Xinhua Sorin Dimitriu, presidente della Camera di Commercio e Industria di Bucarest. La Cina, secondo Tymothy Ash, economista britannico, rappresenta per questi Paesi un’opportunità «per avviare quei progetti energetici e infrastrutturali a lungo rimandati». hotel in vendita in romania
I rapporti tra Cina e Peco, poi, si riveleranno strategici anche per incrementare gli scambi e la penetrazione cinese in Europa. Ne è convinto il vice ministro degli Esteri cinese, Song Tao, che alla vigilia del viaggio del premier ha messo in luce proprio questo aspetto, nella convinzione che le relazioni sino-europee vedranno un graduale sviluppo in diversi settori che va letto in una prospettiva a lungo termine. Quindi, i Paesi dell’Europa centro-orientale sono destinati a diventare la porta di accesso ai mercati dell’Europa occidentale, dei Balcani, a quelli dell’ex Unione sovietica e a tutti quelli dell’area del Mediterraneo, Nord Africa compreso. Inoltre, il piano in quattro punti presentato dal premier Li Keqiang ai suoi interlocutori rumeni, nell’ottica della Cina, potrebbe rappresentare un modello da applicare anche nei rapporti con altri Paesi occidentali, europei in particolare, con cui rafforzare le relazioni bilaterali. fabbrica in vendita in romania
C’è, però, anche chi ha avanzato perplessità sul fatto che proprio la Cina, alle prese con problematiche energetiche e ambientali piuttosto rilevanti, possa esportare progetti e tecnologie in questi settori. Inoltre, non è così scontato che l’Unione europea, con cui la Cina ha in corso da tempo contenziosi commerciali, accetti di buon grado limitandosi a guardare questi scambi tra Cina e Peco. capannoni in affitto in romania
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