Gli imprenditori italiani sono stati tra i primi ad intravedere le opportunità apertesi in seguito alla rivoluzione del 1989, nel momento in cui il Paese si è aperto al libero mercato. I primi investimenti italiani in Romania hanno prevalentemente riguardato settori “labour intensive” e comportato la delocalizzazione di parte della produzione e lo sviluppo di tipologie di lavorazione per conto terzi di materie prime o semilavorati provenienti dall’Italia. Con l’adesione della Romania all’Unione europea sono aumentati gli investimenti strutturali finalizzati a rafforzare la presenza nel Paese.
capannoni in Romania
Gli imprenditori italiani hanno iniziato a costituire joint ventures o a stipulare contratti con produttori locali per la fornitura e l’assemblaggio di parti meccaniche o di beni strumentali e alcuni grandi gruppi italiani hanno realizzato investimenti per la produzione di beni e lo sviluppo delle infrastrutture.
impresa edile Torino
Parallelamente si sono sviluppati gli investimenti nel settore dei servizi. Nei primi 10 mesi del 2011 l’Italia si è confermata essere il secondo partner commerciale della Romania, dopo la Germania, con una quota sul totale interscambio rumeno pari al 12,14% (12,97% del totale export e l’11,44% del totale import).
consulenza in Romania
In poco più di un anno numerosi contratti sono stati assegnati ad aziende italiane nel settore delle infrastrutture per un totale stimabile di circa 1,5 miliardi di euro. Il settore energetico racchiude buone opportunità in quanto è considerato strategico dalle stesse autorità rumene. Le aziende maggiormente interessate sono quelle che forniscono materiali, impianti e sistemi energetici. Da segnalare il sempre maggiore interesse per le energie rinnovabili anche da parte degli ambienti governativi che puntano alla sicurezza e alla diversificazione delle fonti di approvvigionamenti. Ma il grosso affare dell’immediato futuro è il raddoppio della centrale nucleare di Crna Voda costruito dall’Ansaldo che ora è di nuovo in corsa per una commessada 1,5 miliardi di euro. Parallelamente allo sviluppo del Paese sono aumentati i consumi privati. Ciò risulta particolarmente evidente nel settore auto, nell’abbigliamento,
nell’arredamento e nell’agro-alimentare, settori in cui l’Italia rappresenta uno Il palazzo di Ceausescu oggi sede del Parlamento rumeno degli attoripiùattivi. (m.man.)
costituzione societa Romania
Nessun commento:
Posta un commento